martedì 1 marzo 2022

A Carnevale ogni scherzo vale

 



A casa Didi, la casa dei criceti furfanti, i criceti si preparavano al Carnevale. 

La famiglia era composta da papà Baba, mamma Didi, Lulu, Dudu, Bubu e la piccola Kiki, che passava le giornate nascondendosi sotto la  gonna di mamma Didi. 

Baba fu il primo a scappare dalla gabbia dei criceti costruita dai signorini, che abitavano la grande dimora.I signorini avevano portato via Baba dalla tana “ tutta vetro “ dove viveva con i suoi fratelli e sorelle. La cosa non era andata affatto giù a Baba, per questo alla prima occasione utile era fuggito via e si era dato alla latitanza vivendo nei buchi delle pareti. In seguito aiutò anche mamma Didi a evadere, ma invece di unirsi alla latitanza, mamma Didi decise di mettere su famiglia. Perciò con l’aiuto di Baba, creò una casa tutta loro, nel sottoscala della grande dimora. Poi arrivarono i cuccioli e il Carnevale.

Ah! Ecco dov’eravamo: al Carnevale! 

Dunque a casa Didi il Carnevale si festeggia in pompa magna, con una grande festa in maschera e abbuffandosi di tutti i dolci tipici del Carnevale. 

Nessun seme di girasole si intravedeva nell’arco della giornata carnevalesca. Bensì chiacchierere di ogni tipo: al forno, fritte, con cioccolato, pistacchio, o semplicemente con zucchero a velo, ricoprivano la tavola in legno noce della cucinotta del sottoscala, risaltando sulla tovaglia a quadri blu e gialla. Palline luccicanti ricoperte di glassa e zuccherini colorati inondavano le grandi ceste vicino alla stufetta. Le castagnole al Rhum con la crema profumavano di dolce tutta la casina, e ravioli a più non posso ribollivano in  pentoloni più grandi dei fornelli dove mamma Didi si destreggiava, spolverando cannella sulla pasta già pronta, in piattata in pirofile di candida ceramica bianca.

Kiki come sempre faceva cucù dalla sottana di mamma Didi per rubare di tanto in tanto, qualche dolce o qualche raviolo. I tre criceti Lulu, Dudu e Bubu come tre moschettieri che devono conquistare una fortezza, seduti ai piedi del tavolo ricoperto di dolciumi, organizzavano un piano per fare razzie nella villa fuori dal sottoscala, incitati dal Dartagnan di turno: Baba. 

“ Io sarò la principessa più bella. Con un vestito rosa pieno di brillantini e una corona di diamanti, sarò la principessa del Carnevale! “ disse Lulu avvolgendosi con un leggiadro movimento del polso la sciarpa al collo, come fosse una piccola diva.

“ Io sarò il valoroso Lord Dudu, primo cavaliere della tavola di Carnevale! “ urlò Dudu alzandosi in piedi e appoggiando come un condottiero il piede sulla sediola mentre con la zampina impugnava in alto una forchetta. 

“ Metti giù la forchetta, Dudu! Potresti farti male o peggio, fare male a qualcuno! “ ordinò mamma Didi al figlio mentre scolava l’acqua dalla pentola dei ravioli.

Ma Dudu continuò: “ Mamma, un cavaliere sa quando è il momento di sguainare la propria spada e combattere! “.

Baba con ammirazione incitò il figlio: “ Ben detto Dudu, è proprio quello che serve contro i signorini: guerrieri pronti a combattere! “.

Dopo quell’affermazione mamma Didi getto lo strofinaccio sul lavabo e si girò lanciando a Baba un’occhiataccia, come monito al silenzio. Mamma Didi si, che era una vera guerriera.

A quel punto Baba si alzò dal tavolo imbandito e si diresse verso la sua poltrona a leggere il bollettino meteo di turno. A dire il vero, più che leggere sembrava borbottare, e lo faceva mentre con una zampa teneva una lente di ingrandimento ricavata dal fondo di una bottiglia e con l’altra reggeva l’opuscolo, avvicinandolo al suo nasone a punta, che di tanto in tanto alzava per inspirare l’odore del dolce forno di mamma Didi. 

Intanto nella cucina, era tornato il silenzio. Silenzio presto interrotto dal continuo biascicare di Bubu, che tra una graffa e l’altra, con le guanciotte stracolme di fritto, sputacchiando e masticando, farfugliò: ” Io… chomp… chomp… mi vestirò da… chomp… temibile pirata!... chomp. “ 

E mentre lo diceva Bubu convinto, guardava concentrato il suo piatto di graffe ormai semivuoto. 

I fratelli scoppiarono in una fragorosa risata.

E Bubu alzando il sopracciglio, un po’ risentito, domandó retoricamente: “ Che c’è da ridere? Non sembro abbastanza temibile?! “.

Lulu e Dudu si scambiarono uno sguardo di intesa, poi afferrarono il fratello sotto le braccia e lo trascinarono via. Bubu aveva ancora la graffa in bocca. Continuò a mangiarla senza protestare.

Finita la merenda, finalmente i tre furfanti, canticchiando: “ Andiam, Andiam… Andiamo a scovar… “, si prepararono alla razzia della villa. 

Mamma Didi li avviso: “ Non fate dispetti, evitate di fare troppi scherzetti! Non fate ai signorini quello che non volete sia fatto a voi!” 

“ Ma Mamma” disse Lulu “ a Carnevale ogni scherzo vale!”. Detto fatto, i criceti sgattaiolarono via.

La villa fuori dal sottoscala era un mondo pieno di cose da scoprire e rapire. Le finestre alte illuminavano le grandi stanze le cui pareti sembravano brillare come piene di granelli di sabbia al sole. Piccoli arcobaleni, si creavano sul soffitto quando la luce passava tra i cristalli dei lampadari. I tre criceti, come esperti ladruncoli, camminarono veloci in fila indiana passando ai lati delle mura. Arrivarono nella camera dei signorini e lì disfarono, strapparono e rubacchiarono tutto l’occorrente per i loro costumi di carnevale. 

Pezzi di pregiato velluto li sgranocchiarono via da una costosissima giacca, cristalli pendenti e perle li sottrassero da un piccolo scrigno a carillon. Si issarono fin sopra la scrivania per prendere glitter e sticker di pesci, finendo per rovesciare l’inchiostro nero, che macchiò le loro zampine. 

Mentre i criceti fuggivano felici delle loro malefatte, non si accorsero che stavano lasciando dietro di loro una scia di impronte indelebili. 

Quando i signorini rientrarono nella loro stanza, quasi subito si accorsero del disastro. E seguendo proprio le impronte lasciate dai piccoli paffuti animaletti, capirono lo scherzo dei criceti. Scherzo al quale intendevano rispondere!

I signorini infilarono la bocchetta dell’aspirapolvere sfondando il piccolo uscio posto a chiusura della casa del sottoscala. Accesero l’aspirapolvere e a Casa Didi arrivó un tornado. 

Il vento spirava forte e portò via gran parte dei dolciumi e tutta la refurtiva dei tre ladri. Persino i criceti dovettero reggersi ai mobili per non essere trascinati via. Kiki non si era tenuta mai così stretta alla gonna di mamma Didi come in quel momento.

Quando l’aspirapolvere si spense, l’intero sottoscala era a soqquadro, persino il Carnevale. 

Immediatamente i criceti si diedero da fare per recuperare il recuperabile. Spazzarono, pulirono e aiutarono a cucinare. In breve tutto fu di nuovo in ordine e pronto. Tutto tranne i costumi dei tre cricetini, che sconsolati sederono di nuovo ai piedi del tavolo. Bubu ricominciò a mangiare graffe, affogando il dispiacere in chili di zucchero. Lulu e Dudu alternavano lacrimuccie a discorsi di vendetta.

Ad un certo punto, davanti a loro comparve mamma Didi. “ Nessuna vendetta. Ricordate a Carnevale ogni scherzo vale!” . Detto ciò, diede loro tre costumi da Arlecchini che aveva cucito per loro ricavando il tessuto da dei vecchi vestiti di Baba.

I tre criceti furfanti contenti e stupiti abbracciarono mamma Didi e si vestirono. 

Tutti erano pronti, persino la cicerchiata era nei piatti. 

Tra coriandoli, dolci e stelle filanti, anche quest’anno a casa Didi, la casa dei criceti furfanti, arrivó il Carnevale. E I criceti lo festeggiarono come sempre con una grande festa. Ballando, mangiando a più non posso e pianificando future razzie carnevalesche. D’altronde a Carnevale ogni scherzo vale!









Le fiabe di NenéDesign byiolecal