martedì 23 gennaio 2024

La Danza dei Fiocchi di Neve ❄️

 



Sapete bambini, da dove vengono i fiocchi di neve? 

Li avete mai assaggiati?

I fiocchi sono freddi si, ma si sciolgono in bocca. Sono dolci come il miele e ricordano lo zucchero a velo. 

Perché vi chiedete? 

Perché vengono dal Regno dei dolci, ove regna con tutta la sua dolcezza la fata confetto.

È dal camino delle cucine reali che volano via i fiocchi di neve buoni e gelati. Attraversano le strade ghiacciate trainati da un gruppo di fate. 

Le fate suonano con i loro piccoli violìni e unendosi in danza con il vento freddo “ GELO ” inizia lieve,  la danza dei fiocchi di neve.

I bambini che abitavano la piccola iurta a BiancoBosco osservavano i piccoli fiocchi di neve volteggiare intorno al bosco. 

In quel piccolo mondo di ghiaccio e neve scivolava il valzer dei fiocchi di neve. 

La tempesta era forte, il vento soffiava: “ fiuuu” cantava. La melodia si faceva più veloce e i fiocchi di neve svolazzavano controluce.

Che sorrisi lieti avevano i fiocchi con i loro candidi abiti bianchi.

Rapidi e leggeri con piroette e arabesque. Con eleganza ballavano per poi posarsi a terra con gli altri piano piano.

Shh… spirava allora il vento. La tempesta era finita.

C’era la pace e anche i bambini parlavano sottovoce.

I bimbi aspettavano da giorni quel momento. Volevano uscire ora che finalmente i fiocchi erano diventati insieme neve.

Uscire a fare cosa vi chiederete? Volevano fare un pupazzo di neve!

Purtroppo il vento che si era raffreddato fece un starnuto: “ ecciu!” E con quello spazzò via le nuvole nere e poi dopo un bel colpo di tosse il sole spuntò per riscaldarlo.

Era un bel guaio! Con tutto questo sole la neve si stava sciogliendo e i fiocchi di neve già stavano svanendo.

Tutti erano tristi: i fiocchi, le fate e i pure i bimbi .

Allora fata confetto arrivò con una slitta portando dal regno: dolci, tutti i cuochi e persino un orchestra.

Dopo una lunga confabulazione la fata fece la sua magia.

L’orchestra suonò una melodia che ricordava le fredde onde del mare e i fiocchi si trasformarono in chicchi di sale. 

Ora non si scioglievano più al sole ma brillavano ancora con la luce e imbiancavano tutto il bosco come neve.

I bambini fecero il loro pupazzo di neve e quella fu l’unica volta che i fiocchi di neve ebbero il sapore del sale.

Non erano più così buoni da mangiare ma il pupazzo di neve non smise mai di stare lì a abitare.

Perciò se andate nella iurta di BiancoBosco troverete ancora oggi il pupazzo di neve pronto a salutarvi con il valzer di fiocchi di neve.



sabato 6 gennaio 2024

La vera storia della Befana




A Betlemme in una stalla accanto a un bue e a un asinello era nato un bambino.
Tutti: pastori, animali e persino una stella cometa si erano fermati a rimirare e gioire di tanta meraviglia.
Un nuovo mondo fatto di gentilezza e amore sarebbe iniziato in quell’istante.
Per questo anche i Re Magi dall’oriente lontano, cercavano il nuovo nato.
Oro, incenso e mirra portavano sui loro cammelli dorati. Erano partiti per donarli eppure non sapevano a chi e dove consegnarli.
Nel freddo gelido della notte tra le dune del deserto i Re Magi scorsero una casa ove un vecchia signora era intenta a pulire.
L’anziana donna con una grande scopa in vimini nera spazzava il cortile incurante del buio e del gelo .

I tre Re si avvicinarono con maestosità e giunti di fronte alla signora le chiesero: “ Buona Signora, sa indicarci la via per il Messia? Vorremmo porgere i nostri omaggi al bambino venuto dal cielo.” .
La vecchia non aveva idea di cosa stessero parlando quei tre illustri e rispose: “ In questa landa desolata non è mai nato nessun bambino. Ho le mie cose da fare non seccatemi con queste storie. Non ho tempo da perdere io!”

Uno dei Magi risentito dalle irte parole disse : “il Messia c’è, è nato! Dio ha mandato una stella grande quanto la luna a vegliare sul figlio in questa notte di gioia…”
- hahaha- rise l’anziana donna - “non vedo alcuna stella in cielo, mio Re, a malapena riesco a vedere la sua sagoma!”
 Accadde tutto in un secondo e in alto nel cielo in un abbaglio che illuminò intorno come fosse mezzogiorno , apparve anche lì la stella cometa mandata dal Signore. 

I Re Magi si congedarono e lesti si avviarono verso la stella. 
La signora restò incredula a guardare il cielo.
nonostante l’età vedeva di nuovo come una bambina. Osservava con speranza e meraviglia.
Il suo cuore diventato negli anni pietra per la sua solitaria vita, ora pulsava vivo e forte nel petto.
Una lacrima calda le bagnò il viso risvegliandola da qual sonno.
Urlò ai Magi: “ Aspettatemi, anche io voglio vedere il santo bambino…-
ma loro erano ormai già lontani. 
Di corsa entrò in casa e in un sacco vuoto di patate butto dentro un po’ di tutto.
Frutta, dolci, carbone e persino delle calze. 
Anche lei voleva portare dei doni al bambino.
Certo non sarebbero stati doni luccicanti come quelli dei Magi. 
I suoi doni erano semplici e pratici, ma comunque preziosi.
In fretta chiuse la porta dietro di sé e con la scopa ancora in mano il sacco di patate sulle spalle si avviò alla ricerca di Gesù bambino.
Camminò e camminò senza sosta per quella landa desolata. 
Camminò anche dopo che la stella se ne era andata. 
Finché ormai stanca, decise di regalare quei doni ai bambini di un povero villaggio.
Non aveva trovato il Messia, ma aveva trovato qualcosa di più meraviglioso. 
Si accasciò a terra con un sorriso e dal cielo un angelo le accarezzò il viso.
Era l’angelo Gabriele.
 Vedendo tanta fede rinata in quella piccola e arcigna donna tutto il paradiso s’era beato.
Con la benedizione del signore e con lo spirito Santo anche l’anziana diventò un angelo.
Incaricata di portare i doni a tutti i bimbini del mondo, ella coperta di stracci sulla sua scopa, anno dopo anno porta ai nostri piccoli un messaggio benedetto.
Che le cose preziose sono nelle piccole cose.
Le cose di tutti i giorni. 
Gesti quotidiani e momenti delicati.
Ripetitivi ma vitali.
Come il carbone che tiene acceso un fuoco riscaldandoti fino al mattino. Le calze morbide che tengono al caldo i piedini. E i dolci leggeri, che come un premio dopo tanta attesa ricordano che le cose belle arrivano a chi sa aspettare.
Perciò pazientate bambini l’arrivo della Befana, che verrà di notte con le scarpe tutte rotte, 
e il vestito da rammendare.
 Ma arriverà per tutti noi, 
ogni anno per una notte soltanto,
la Befana.



Le fiabe di NenéDesign byiolecal