sabato 11 giugno 2022

Il vecchio che guardava il mare

• Racconto di mare consigliato per 12+ anni •



Questa non è la storia di un vecchietto, nemmeno di un bambino e tanto meno di una sirena... ma di una fata che invaghitasi di un bagnino, si trasferì da Benevento nella ridente e soleggiata Giulianova. 

 

La fata in questione era una tipa assai sognatrice, sempre innamorata dell’amore. Quell'estate si innamorò di un umano, tutto muscoli e senza cuore, che aveva gli occhi blu come il mare. Ed era proprio al mare che lavorava questo portento! 

Il suo mestiere, a suo dire, era: salvare i turisti che non sapevano nuotare, ma lo facevano lo stesso, finendo quasi per affogare. Lui era il paladino col costume rosso, pronto a recuperare i nuotatori imbranati.

Un vero eroe pensava la fata. L'eroe Teneva lo sguardo vige rivolto verso il mare e purtroppo per la fata, i suoi occhi non seguivano solo le onde, ma anche le donzelle che sfilavano davanti a lui, passeggiando sulla spiaggia. Ma di questo torneremo a parlare dopo.

 

Mentre la fata, ciecamente, sognava tramonti con la sua nuova conquista, anche un bambino era in vacanza su quella costa, e non gli piaceva affatto essere lì. Non amava: quel caldo afoso, la sabbia granellosa, e non riusciva a capire il senso di tutta quell'acqua salata. 

Se ne stava sulla battigia a raccogliere conchiglie e a tirarle con forza nell'acqua, cercando di sciogliere le schiere di pesciolini che, tranquilli, nuotavano a riva, in gregge. 

Dopo un po' il bambino si stufò, e decise di giocarsela in lungo.

Prese le conchiglie più grandi che trovò, e iniziò a lanciarle più in là che poteva. Finché non colpì qualcosa: una sirena!

Si avete capito bene: una sirena vera, in carne e coda! 

Anzi no, nessuna coda... perché dovete sapere che le sirene sono esattamente come noi umani, ad eccezione del fatto che riescono a respirare sott'acqua e usano i pesci come veicoli. I pescivoli.

"Ahi!" si lamentò la sirena, sbucando fuori dall'acqua. " Ehi bambino! Non te l'anno insegnato i tuoi genitori che non si distruggono le case altrui? “ 

Il bambino era sbalordito, ma da quel rimprovero nacque una splendida amicizia.

La sirenetta gli imparò a nuotare, spiegandogli che l’acqua era così salata proprio per far galleggiare.

Gli raccontò anche della vita sul fondale, e di come la sua specie si fosse stabilita sulla costa adriatica proprio per i suoi fondali tanto verdi e rigogliosi da rendere l’acqua smeraldo.

Il bambino invece, promise alla sirena, di aiutarla a cercare: la tellina delle telline, che dona l'immortalità a chi la possiede. 

Tuttavia la loro impresa era destinata a subire un brusco STOP.

La nostra fata, che avevamo lasciato con gli occhi a cuoricino per il suo bagnino di fiducia, la fiducia l'aveva persa come una scialuppa in un mare in tempesta. 

Dopo aver visto il bagnino abbracciarsi come un polipo ad un'altra ragazza, la fata che già aveva la vista appannata dall'amore, non ci vide più dalla rabbia. E si sa l'amore a volte può essere più breve di un estate, ma ancora più breve è il passo da fata a strega. 

La nostra fata, tramutatasi in strega, decise che mai più si sarebbe innamorata di esseri dal cuore così volubile. Per fare si che ciò accadesse, scaglio un maleficio: nessun umano avrebbe più potuto vedere alcun tipo di creatura magica. 

E così fu.

Improvvisamente il bambino, senza saperne il motivo, non vide più la sirenetta e non trovò mai la tellina delle telline. 

Anche se si sentiva abbandonato dalla sua amica, promise a se stesso che avrebbe continuato ad amare il mare, come la sirena gli aveva insegnato.

 

Passarono i giorni, i mesi e poi gli anni. E la rabbia della strega divenne un ricordo di gioventù. Non si fidava ancora degli umani. Ormai la lezione l'aveva imparata. 

Però non poteva più stare lontano dalla spiaggia. Il mare le mancava. Perciò, decise di prendersi una vacanza per abbronzarsi un po’.

Partì il giorno stesso che lo decise, tant'è vero che dimenticò il costume da bagno, e arrivata lì, non potè fare altro che mettersi nuda… tanto nessuno poteva vederla!

La spiaggia era deserta, ma noto un anziano signore, che a riva, su di una sedia, sereno, fissava il mare. La strega vide lo stesso vecchio il giorno dopo e quello dopo ancora. 

In mare alla privacy: incuriosita, decise di leggergli la mente. D’altronde non poteva mica andarci a parlare? Vi era un sortilegio in corso e menomale, perché era nuda! 

 

I pensieri del vecchio erano calmi, come il suo sguardo. La strega vide un bambino, che divenne un uomo con il quale il destino fu duro. La sfortuna lo aveva portato lontano dal suo amore e dalla luce del sole, a lavorare fin sotto le miniere. Poi l'uomo si era fatto vecchio, ma dentro era ancora un bambino in cerca di una tellina. 

La strega capii che: non sono le persone a restare per sempre, ma i ricordi creati con loro e i luoghi ad essi legati. La fata che era in lei, voleva premiare il cuore puro di quel vecchio bambino, ma il maleficio non poteva essere spezzato e per trovare la tellina non le sarebbe bastata un'eternità intera. 

Alla fine si decise.

Sussurro all’orecchio del vecchio che: se avesse camminato lungo la battigia, fino a toccare uno scoglio con la punta del piede, sarebbe diventato spuma di mare e avrebbe avuto l’immortalità. 

Non si sa se il vecchio si sia alzato dalla sedia e sia divenuto un tutt’uno con il mare, ma se tuttora passate per la costa adriatica, raccogliendo una conchiglia, potrete ascoltare: la storia del vecchio che guardava il mare. E magari vedere il suo fantasma che osserva assorto le onde. Chissà mai che non troviate voi la tellina delle telline!

E ricordate, siate gentili con il mare e i suoi abitanti, perché la fata ancora protegge la zona, e si sa: da fata a strega è un attimo!

F T P W

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