lunedì 16 gennaio 2023

Il lupo di Cappuccetto Rosso

 

Illustrazione di Massimiliano Frezzato per Lavieri Edizioni

Questo racconto nasce da un lavoro di gruppo che ho svolto con alcune colleghe di puericultura durante la lezione di psicologia. La narrazione vede la fiaba di Cappuccetto Rosso dal punto di vista del lupo.


C'era una volta a bosco fiorito un lupo non affamato, che camminava tranquillo e spensierato nei pressi di un prato.

 Tra i fiori di quel prato scorse un piccolo cappuccio tutto rosso. Incuriosito si avvicino e vide con stupore che sotto il cappuccio vi era una rosea bambina. 

-Cosa fai bambina, qui nel bosco, tutta sola, con un cappuccio rosso? - Chiese il lupo alla piccola. 

La bambina raccontò al lupo che sua nonna malata l'aspettava al di là del bosco. 

- Le porterò i fiori che sto raccogliendo. - disse la piccola, e continuò: - Raccoglierò fiorellini di tutti colori e glieli regalerò. La nonna farà un gran sorriso..  

Il lupo pensava tra se e se : " ma che dolce e coraggiosa bambina.”

Cappuccetto rosso che era una bimba assai chiacchierina continuo a parlare: - Porterò anche questo cestino alla nonna. Il cestino della mamma ha le focacce appena sfornate! Sono calde, calde. È c’è anche il miele e la marmellata d'uva. Il lupo si stava lasciando coccolare dalla sua vocina, che quasi si affeziono alla bambina. Tuttavia la piccina parló davvero troppo e per troppo tempo. 

Tutto quel parlottare di leccornie fece sopraggiungere al lupo una gran fame. Purtroppo per la bambina, l'idea di mangiare nipote e nonnina si fece largo nella testolina del lupo. 

Fu allora che si udii chiaramente nella pancia unforte brontolio. Cappuccetto non ci fece caso, .

Ma l’animale invece per sua natura, non poteva resistere alla tentazione. D'altronde l'inverno era alle porte, bisognava fare assolutamente scorte! Perciò disse alla piccola:

- Si sta facendo tardi bambina io devo tornare alla mia tana e anche tu devi andare dalla tua nonnina. Ti conviene passare per questa stradina. - con voce decisa raccomando alla piccolina- È una scorciatoia! Se da qui passerai in un lampo arriverai. - 

Cappuccetto rosso convinta, prese in mano il suo cestino e impugnando il suo bel mazzolino, lo sventolo in segno di saluto al lupo, per poi addentrarsi nella scorciatoia.  Canticchiava e saltellava la bambina, fiduciosa che la nonna fosse a pochi passi, vicina. 

Il lupo se la rideva mentre correva giu per una discesa che veramente velocemente alla fine del bosco lo conduceva.

 Raggiunse la casina della nonnina e senza pensarci due volte si mangiò la povera vecchina. 

Quando cappuccietto arrivo, la fame era ancora là nello stomaco del lupo. La fame ululava nello stomaco che era pieno solo a metà.

Perciò il lupo da un angoletto, con un balzo si mise nel letto a fare la finta nonnina. Quando la bambina profumata di miele, focacce e bianchina, abbraccio il lupo che credeva la sua cara nonnina, il lupo con un gran sorriso fece: - Ahmmm! - e se la mangiò. 

Il lupo era così pieno adesso che torno se stesso. Quasi gli scese una lacrimina per il dispiacere di aver mangiato quella rosea bambina. Ma sotto sotto quel pelo da lupastro il vizio non l’avrebbe mai perso. 

Il lupo contento e soddisfatto pensó: C'è l'ho fatta ancora una volta!- Non era cosa da tutti i lupi. E questa volta era più che soddisfatto. Con furbizia aveva preso due prede con una focaccia!

Ad un certo punto il Lupo che era ancora nel letto sentii dalla finestra un gran botto. Ma non era un tuono e nemmeno un vaso che cadendo si era rotto. Era lo scoppio del fucile di un cacciatore, che come il più furbo predatore, aveva sorpreso il lupo e con scaltrezza a quel lupo, ora più non tanto furbo,  sparò. 

Così il lupo senza accorgersene chiuse gli occhi e mai più si risvegliò.

F T P W

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