lunedì 30 gennaio 2023

I giorni della merla


 C’era una volta, tra gli equinozi e i solstizi, un magico giardino, che con il passare delle stagioni sfioriva e sbocciava, alternatamente e continuamente. 
Nel giardino un canto di merlo scandiva il tempo. Bianco era il suo manto come la prima neve d’inverno. Giallo paglierino il suo becco come il sole alto di ferragosto. 
Nel giardino delle stagioni era proprio da quel becco dorato, che tutti i mesi venivano fuori, annunciati in un canto.
Nelle ore del giorno il merlo fischiettava una filastrocca, che da bocca a orecchio tutti i bambini hanno udito almeno una volta. 
-“ Trenta giorni ha Novembre, con April, Giugno e Settembre.
Di ventotto c’è n’è uno, tutti gli altri fan trentuno. “, “Fiuu” - zirlava così concludendo, il merlo bianco.

Quello che tutti sapevano nel giardino, e invece oggi nel mondo è sconosciuto, è che a averne ventotto di giorni non era Febbraio, ma era il corto Gennaio. 

Freddo e gelido, Gennaio iniziava il calendario. Con il suo carattere rigido e inflessibile, era il frigido mese più temuto dell’anno. 
Come un bullo, portava via tutte le feste! 
Per questo  nessuno lo voleva più del dovuto. 
Per tutti, 28 giorni erano pure troppi!

Gennaio che era un mese assai permaloso, mal sopportava il merlo bianco, che ogni anno gli ricordava, allegramente fischiettando, che era dei 12 mesi, per durata, il più piccolo dell’anno. Sentire il suo cruccio a canto gli pareva un vero oltraggio.
Tutto il giardino partecipava al teatrino, che sempre si ripeteva quando arrivava Gennaio.
Quest’ultimo come un burbero vecchietto tuonava al merlo bianco: - “ Merlo del malaugurio, il tuo ronco sibilo mi stride le orecchie. Se non la smetti di gracidare ti vengo io a strigliare!- 
Il gelido mese, per il ghiaccio, come fosse su di una slitta, scivolava senza freni sulle sue parolacce da soffitta. Non faceva in tempo a arrivare sotto l’albero del merlo, che finiva giu, con il finferlo affianco. E si accorgeva con tristezza, che d’un tratto, i suoi giorni erano già finiti di punto in bianco.
 Il merlo con una doppia nota lo faceva andar via.
“ Ciuf -ciuf “ si sentiva il treno con Gennaio dentro, allontanarsi dalla ferrovia.

Il primo mese, stanco e adirato decise di rispondere a dispetto con dispetto. Quatto, quatto,  di soppiatto, da buon furbastro rubò tre giorni a Febbraio con un lungo e grosso nastro. Lo usò poi per arrivare al merlo bianco, che con i suoi piccoli, il nido dovette abbandonare. 
Tanto fu il gelo, che nel giardino dormiva beato un orso polare. 
Tutto intorno era esanime. Tranne Gennaio, che impassibile se la rideva. 
- Ahahaha!- sghignazza, e a ogni riso storto, una forte folata di vento si abbatteva sul prato ormai morto.
Gelato e raggelato era il muso del merlo stecco, che per il gran freddo più non riusciva a aprire il becco.
Tremava poverino e quando la tormenta arrivò per salvare i suoi piccoli in un comignolo se ne andò. 
Quando ne uscì, da bianco che era, tutto macchiato s’era, di una pece fuliggine nera. 
E quando arrivò il 31, Gennaio finalmente se ne andò, portando con se i tre giorni in più e non restituendoli a Febbraio mai più. 
Il giardino era tutto raffreddato. 
Il merlo aveva ancora il becco congelato!
Perciò la Primavera in anticipo arrivò e tutto d’un colpo il mondo si riscaldò.
Il merlo dal manto bianco, ora tutto nero, pesto come la notte, era diventato. Ma il merlo nero tornò lo stesso fischiettare. 

-“ Trenta giorni ha Novembre, con April, Giugno e Settembre.
Di ventotto c’è n’è uno, tutti gli altri fan trentuno. “, “Fiuu” - zirlava così concludendo, il merlo nero.

E di filastrocca ne aggiunse un’altra, per rivelare, dei tre giorni rubati il futuro avvenire:
-“ Se nei giorni della merla farà freddo, e di brutto! In primavera è tutto asciutto. Se invece c'è bello, porta sempre con te l'ombrello!”

Tenendo la filastrocca sempre a mente, aspettiamo il 2 Febbraio e ci auguriamo una buona Candelora!













lunedì 16 gennaio 2023

Il lupo di Cappuccetto Rosso

 

Illustrazione di Massimiliano Frezzato per Lavieri Edizioni

Questo racconto nasce da un lavoro di gruppo che ho svolto con alcune colleghe di puericultura durante la lezione di psicologia. La narrazione vede la fiaba di Cappuccetto Rosso dal punto di vista del lupo.


C'era una volta a bosco fiorito un lupo non affamato, che camminava tranquillo e spensierato nei pressi di un prato.

 Tra i fiori di quel prato scorse un piccolo cappuccio tutto rosso. Incuriosito si avvicino e vide con stupore che sotto il cappuccio vi era una rosea bambina. 

-Cosa fai bambina, qui nel bosco, tutta sola, con un cappuccio rosso? - Chiese il lupo alla piccola. 

La bambina raccontò al lupo che sua nonna malata l'aspettava al di là del bosco. 

- Le porterò i fiori che sto raccogliendo. - disse la piccola, e continuò: - Raccoglierò fiorellini di tutti colori e glieli regalerò. La nonna farà un gran sorriso..  

Il lupo pensava tra se e se : " ma che dolce e coraggiosa bambina.”

Cappuccetto rosso che era una bimba assai chiacchierina continuo a parlare: - Porterò anche questo cestino alla nonna. Il cestino della mamma ha le focacce appena sfornate! Sono calde, calde. È c’è anche il miele e la marmellata d'uva. Il lupo si stava lasciando coccolare dalla sua vocina, che quasi si affeziono alla bambina. Tuttavia la piccina parló davvero troppo e per troppo tempo. 

Tutto quel parlottare di leccornie fece sopraggiungere al lupo una gran fame. Purtroppo per la bambina, l'idea di mangiare nipote e nonnina si fece largo nella testolina del lupo. 

Fu allora che si udii chiaramente nella pancia unforte brontolio. Cappuccetto non ci fece caso, .

Ma l’animale invece per sua natura, non poteva resistere alla tentazione. D'altronde l'inverno era alle porte, bisognava fare assolutamente scorte! Perciò disse alla piccola:

- Si sta facendo tardi bambina io devo tornare alla mia tana e anche tu devi andare dalla tua nonnina. Ti conviene passare per questa stradina. - con voce decisa raccomando alla piccolina- È una scorciatoia! Se da qui passerai in un lampo arriverai. - 

Cappuccetto rosso convinta, prese in mano il suo cestino e impugnando il suo bel mazzolino, lo sventolo in segno di saluto al lupo, per poi addentrarsi nella scorciatoia.  Canticchiava e saltellava la bambina, fiduciosa che la nonna fosse a pochi passi, vicina. 

Il lupo se la rideva mentre correva giu per una discesa che veramente velocemente alla fine del bosco lo conduceva.

 Raggiunse la casina della nonnina e senza pensarci due volte si mangiò la povera vecchina. 

Quando cappuccietto arrivo, la fame era ancora là nello stomaco del lupo. La fame ululava nello stomaco che era pieno solo a metà.

Perciò il lupo da un angoletto, con un balzo si mise nel letto a fare la finta nonnina. Quando la bambina profumata di miele, focacce e bianchina, abbraccio il lupo che credeva la sua cara nonnina, il lupo con un gran sorriso fece: - Ahmmm! - e se la mangiò. 

Il lupo era così pieno adesso che torno se stesso. Quasi gli scese una lacrimina per il dispiacere di aver mangiato quella rosea bambina. Ma sotto sotto quel pelo da lupastro il vizio non l’avrebbe mai perso. 

Il lupo contento e soddisfatto pensó: C'è l'ho fatta ancora una volta!- Non era cosa da tutti i lupi. E questa volta era più che soddisfatto. Con furbizia aveva preso due prede con una focaccia!

Ad un certo punto il Lupo che era ancora nel letto sentii dalla finestra un gran botto. Ma non era un tuono e nemmeno un vaso che cadendo si era rotto. Era lo scoppio del fucile di un cacciatore, che come il più furbo predatore, aveva sorpreso il lupo e con scaltrezza a quel lupo, ora più non tanto furbo,  sparò. 

Così il lupo senza accorgersene chiuse gli occhi e mai più si risvegliò.

venerdì 2 dicembre 2022

Belly Shooting & Belly Painting

Belly painting

 La gravidanza può essere: bella, meravigliosa, travolgente, ma anche: estenuante, stressante, finanche dolorosa. 
Di certo per tutte, segna il momento di più grande cambiamento. Questo cambiamento, può sembrare durare quasi un’eternità. Menomale non è così. 
I nove mesi di gravidanza per quanto possano sembrare lunghi e duri, in realtà passano in un lampo. E una volta passati già ci mancano. 
Ci manca sentire la nostra creatura che cresce dentro di noi e ascoltare come comunica con noi. 
I suoi calcetti, il suo stizzito tirare il cordone ombelicale, che assomiglia a un pizzico, e ci fa capire cosa non le piace e quando sta giocando. Ci manca persino il mal di schiena e le voglie... il cibo in gravidanza ha tutto un altro sapore!
 Ma la cosa che ci manca davvero di più è: la pancia. 
Quindi perché non immortalare questo momento di grande cambiamento, proprio idolatrando la pancia, che durante la gestazione è tanto osannata?!
Se ti stai chiedendo quale è la risposta è molto semplice: regalando o regalandosi un belly shooting.
Il belly shooting è un vero dono per la futura mamma, che per l’occasione si sentirà una vera regina o se si preferisce una star sotto i riflettori. I riflettori e i flash delle reflex dei fotografi di maternità, che con delicatezza cattureranno con uno scatto il miracolo della vita, rendendo la neomamma madre natura. 
Il belly shooting non sarà solo un atto di vanità o più semplicemente uno sfizio da neomamma, ma un ricordo scelto nei minimi dettagli. A partire dalla location: in mezzo alla natura (mete gettonate mare in estate e foresta in autunno), o in studio o ancora meglio nel nido che state preparando per il nuovo arrivato, per continuare con il look da abbinare alla location, fino a concludere con addirittura il feed: Ingrandimento classico a colori o dal tocco vintage, da incorniciare e appendere a vostra casa.
E per rendere la cosa ancora più giocosa perché non aggiungere al pacchetto belly shooting, un divertente belly painting?! 
Con mani esperte e dolci pennellate, un artista della maternità dipingerà i vostri sogni sul bebè. Insomma per farvela breve: pittura su pancia! 
Voi vi divertirete tanto, il vostro piccolo si sentirà coccolato (che danza dentro la pancia!), e la pancia non sarà mai stata più fashion di così. Provare per credere!
Io stessa le ultime settimane di gravidanza ho collaborato con un’équipe di eccellenza per la maternità, con sede in Abruzzo a Roseto. Per la fotografia mi sono affidata a Aldo e Dani, Ig: @life.andphotography ,che da anni realizzano shooting per rendere immortali magici momenti familiari. E per il Belly Painting  Ilaria di Esteticamente di Ilaria, Ig: esteticamentedilariacostanzo . Ilaria ha disegnato per me, il volto della Venere di Botticelli sulla mia pancia. Invece dei simpatici Un tocco aesthetic alla maternità.
Un esperienza che ogni neo mamma dovrebbe vivere per rendere eterno, prima del divenire due, l’essere uno. Uno insieme all’altro in quegli scatti colorati, in quell’istante che sarà per sempre Uno. 


Per vedere tutto lo shooting visita il post Instagram:dai un’occhiata qui



martedì 13 settembre 2022

Come prevenire le smagliature in gravidanza: Gisou Negin Miraleshi 🍯🐝



 Come in principio aulicava Gioviale nelle sue satire: “ Mens sana in corpore sano “, ossia: la nostra mente è strettamente collegata al nostro fisico, e viceversa. Oggi, non solo per i monaci tibetani e i patiti del fitness, ma anche per la social plebe e l’aristocrazia occidentale, questo aforisma è un vero mantra e stile di vita.

Effettivamente sia da un punto di vista soggettivo, che oggettivo, che psico-scientifico è proprio vero!

Il nostro corpo è come un tempio e come tale va curato, internamente ed esternamente. 

Ma come si fa a prendersene cura, nonostante i continui cambiamenti? 

Già dall’adolescenza diventa difficile e impegnativo soprattutto con i falsi canoni di bellezza proposti.

Se poi si parla del corpo di una donna in gravidanza si aggiungono ansie e dubbi che fanno crollare il tempio dalle fondamenta. Pertanto è dalle fondamenta che ripartiremo.

Nel  primo trimestre i cambiamenti fisici sono impercettibili, ma in realtà il miracolo della vita che cresce dentro di noi e piano piano, sintomo dopo sintomo, ne prende il controllo è già in sala comando e si chiama: progesterone.

Proprio per questo dobbiamo giocare d’anticipo. Oltre a seguire una wellness mum routine, evitando cibi troppo grassi e facendo del leggero e sano esercizio, come lo yoga sempre più in voga tra  le neomamme, è consigliabile già iniziare da subito l’utilizzo di creme specifiche contro le tanto temute smagliature.

Se pensavate che durante i primi mesi fossero da evitare lozioni di ogni tipo, è arrivato il momento di ricredervi. 

Mum Mission Impossible: prevenzione!

E sappiamo tutte che prevenire è meglio di curare, per questo è importante durante la gravidanza e subito dopo nel puerperio, mantenere la pelle elastica. Aldilà di tutte le pubblicità, non importa tanto il tipo di crema che si utilizza, bensì è fondamentale il massaggio e l’utilizzo costante. Soprattutto quando la pelle inizia a tirare e dare quel fastidioso prurito che tutte, nessuna esente, conosciamo. 

Pertanto non impoverite i vostri portafogli dietro creme costosissime super indicate per la gravidanza. La semplicità e le cose più naturali, sono le più efficaci.

Per chi non amasse il classico olio  di mandorla perché troppo oleoso e difficilmente assorbente, consiglio Bio oil che è davvero il più efficace per prevenire imperfezioni e ammorbidire la pelle.

Rilastil super consigliato dalle ex neomamme, personalmente non lo raccomando a tutte le pancine che soffrono di nausea e bruciori di stomaco. Oltre a non essere miracolosa per tutti tipi di pelle, ha un odore forte e per chi soffre di questi sintomi sgradevole… Ed è sgradevole anche per gli ometti e per i vostri piccoli appena nati, Che sono molto più sensibili di noi donne agli odori

Inoltre Rilastil essendo  ricco di sostanze chimiche, dopo l’utilizzo è importante lavarsi benissimo le mani.

Per le mamme skin care Addict è possibile trovare maschere per la pancia da utilizzare la sera subito dopo il bagno o prima di coricarsi. Una coccola intrauterina  per mamma e bebè.  

Un balsamo che ho da poco provato e che con piacere vi propongo, è il Gisou Beauty Balm di Negin Miraleshi.

Una vera scoperta!

Ottimo sia per prevenire le smagliature, sia per prevenire la ricrescita dei peli sulle gambe, che sappiamo in gravidanza essere più veloce.infatti con mio grande stupore se applicato subito dopo la lametta, essendo un balsamo ha un effetto super ammorbidente

Il Gisou Beauty Balm essendo base di miele i benefici che apporta sulla pelle sono parecchi. Il miele ha proprietà antibatteriche, nutrienti e antiossidanti, e aiuta a incrementare la produzione di collagene. I suoi enzimi, inoltre, agiscono come un esfoliante delicato, eliminando le cellule morte e rendendo la pelle più sana e luminosa.

Il profumo del Gisou Beauty Balm e la consistenza, non faranno altro che far stare bene e rilassati voi e il vostrobambino.

Possiamo dire che dopo questi piccoli accorgimenti e magari integrando dal secondo trimestre in poi Acqua gym o qualsiasi attività all’aperto che vi faccia stare bene, la missione prevenzione non è più impossibile!

E  se dovesse venirci pure qualche smagliatura per l’attesa del nostro piccolo, sarà solo un ricordo dell’atto d’amore che abbiamo messo al mondo. 

Inoltre per chi non lo sapesse, ora sui social: le smagliature sono di moda! 

Della serie: “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace “. E poco importa se a dirlo non è il caro Gioviale!.

 

domenica 11 settembre 2022

Il piccolo marinaretto ⚓️

Il piccolo marinaretto.

La fiaba narra di un bambino che sogna di diventare un giorno un grande marinaio come suo nonno. 
Il destino in una notte di luna piena gioca la sua carta e il bambino a bordo del suo lettino, con i suoi due amici: il suo cane Talbot II e Ugo, il suo pesciolino smemorato, si ritrova in mezzo al mare.
Riusciranno il piccolo marinaretto e il suo inaspettato equipaggio a navigare fino a casa?
Se vi siete persi l’anteprima di questa fiaba, lo scoprirete presto quando verrà pubblicata 💙. 


Fiaba selezionata al XXII concorso letterario Associazione il Faro Cologna spiaggia.

Illustrazione opera di Sabrina Bouchami. Instagram: @rozenberry.


lunedì 20 giugno 2022

SOS ESTATE: Allattamento e bambini in spiaggia

 


Quando si parla di estate c'è sempre la costante problematica in famiglia: dove si va in vacanza?

 Da qui una nuvola grigia di leggende metropolitane copre la soleggiata e afosa serenità dei genitori.

 In montagna c'è il problema dell' altitudine e al mare, la meta più gettonata, di ansie chi più ne ha più ne metta. Ebbene il 15 Giugno sono stata ospite di VeraTv Estate , dove ho portato proprio questo tema: “ bambini e mare”. Insieme a un gruppo di esperti abbiamo visto uno a uno i miti da sfatare e le precauzioni da prendere per evitare ai bambini ogni rischio in spiaggia. 

Innanzitutto: perché scegliere il mare per una vacanza?

L’aria di mare è ricca di iodio, magnesio, potassio e sali minerali,  e il respirarla equivale a un aerosol naturale non solo per i bambini ma anche per gli adulti. Previene e allevia asma, allergie e agisce preventivamente ai tipici malanni invernali.

È benefica ancora di più per i neonati, soprattutto quelli ai primi giorni di vita.

Infatti per smitizzare una credenza popolare che dice di tenere chiusi dentro casa mamma e neonato le prime settimane dopo il parto, si raccomanda ai genitori di far uscire all’aperto i piccoli fin dalle prime 48 ore. Questo per esporre i neonati alla luce solare e fare il pieno di vitamina D, che li aiuterà a espellere la birilubina in eccesso. Evitando così che i neonati divengano itterici.

Inoltre lo iodio fa bene anche alle donne in gravidanza. Uno studio ha evidenziato come la percentuale di ipotiroidismo congenito sia scarsa nelle zone costiere.

“ Il mare stressa e innervosirsce i bambini? “. Una domanda che diventa un’affermazione pronunciata da nonni, tate e conoscenti che si improvvisano esperti senza certificazione.

Non è il mare a stressare e innervosire i bambini. Lo è il caldo, se restano troppo tempo in spiaggia e le attività che vi fanno. Così come al mare, ma anche a casa, far stancare troppo un bambino non porta a farlo addormentare prima sfinito la sera. Conduce a un’iperattività e a un affaticamento neuronale, che si trasforma in una regressione nel sonno.

Perché si possano prendere tutti i benefici che il mare ci dona è consigliabile una vacanza di almeno 15 giorni.

Durante la puntata su VeraTv è uscito un breve dibattito sulla vitamina D, sopra citata. Si può interrompere l’assunzione di Vitamina D in estate?

 I consigli degli esperti, per problemi audio dovuti al collegamento sono arrivati confusi. 

Facciamo chiarezza. La vitamina D è consigliata dai pediatri per tutto il primo anno di vita del bambino, anche in estate. Vi sono naturalmente delle eccezioni come ad esempio il bambino può evitarne l’assunzione se beve l’80% di latte artificiale, aggiunge la pediatra in puntata.

Tuttavia il latte materno anche se ha una più bassa percentuale di Vitamina D, quest’ultima a differenza di quella presente nel latte artificiale viene assorbita tutta dal piccolo.

Pertanto ogni diade, mamma- bebè è un caso, caso che va valutato sotto ogni aspetto. Abbiate fede del vostro istinto materno e rivolgetevi sempre al vostro pediatra, onde evitare carenze che portano a rachitismo o sovraddosaggi invece, che possono portare a: calcificazione delle ossa, indurimento dei vasi sanguigni, dei reni, dei polmoni, e dei tessuti cardiaci. 

Tornando alla sabbia calda, quali sono i consigli della pediatra per l’esposizione al sole dei bambini? 

Naturalmente non esporli nelle ore centrali più calde, dove il sole è alto. “ Sole alto, alto rischio di febbre estiva, di sviluppo in età adulta di tumori della pelle, ustioni e eritemi”.

A proposito di scottature, se sono fastidiose per noi adulti, nei bambini sono assolutamente da evitare. Ricordate sempre di stendere la crema protettiva ai cuccioli ogni ora e dopo ogni bagno.

E se si arriva al mare nell’ora di punta? È meglio fare dietrofront e tornare a casa... NO, STO SCHERZANDO!

È probabile che ci si attardi per arrivare in spiaggia, tra borsoni e cianfrusaglie da portare, soprattutto se non si abita a un passo da mare. Niente paura. Basterà tenere superincremati i bambini all’ombra, con cappellino con visiera o cappellino da pescatore e occhialini, onde evitare il riverbero. Se l’afa è insopportabile, fateli giocare in una piscinetta sotto l’ombrellone.

Una volta che abbiamo protetto i nostri bambini dai raggi solare, dobbiamo proteggerli anche da loro stessi e dalle onde del mare.

Come consigliano gli addetti al servizio di salvataggio balneare: evitate di far andare i bambini al largo con fenicotteri, ciambelle e pizze gonfiabili. Il vento potrebbe spingerli a largo. Ricordate sempre che i braccioli favoriscono il galleggiamento, ma non evitano l’annegamento. Quindi restate sempre al fianco dei vostri bambini quando sono in acqua. 

Accertatevi che giochi utilizzati al mare, sia dentro l’acqua che fuori, siano marcati CE.

In caso di disostruzione delle vie aeree è il bagnino, l’addetto a cui rivolgersi per il pronto soccorso non solo per il salvataggio in acqua ma anche sulla terra ferma. È il bagnino che ha effettuato un corso di salvataggio e quindi di primo soccorso e senza perdere tempo salverà il vostro bebè.

E se il bambino si perde in spiaggia, a chi rivolgersi?

Rivolgetevi sia al bagnino di terra che quello di mare. Inoltre recatevi allo stabilimento dove alloggiate o che avete vicino per fare un annuncio.

Per concludere, non possono mancare i consigli Dell’esperta in allattamento, nonché presidente dell’associazione allattamento e dintorni, Laura Cocchetti.


…fa tanto caldo, vero?

Per aiutare il vostro cucciolo in questi giorni torridi, ecco un piccolo vademecum:


–Tenetelo spogliato con il solo pannolino, meglio se di tessuto (va bene anche un piccolo asciugamano di spugna) e spogliatevi voi stesse, appena potete.


 contatto *pelle a pelle* (non quindi maglietta/tutina), va bene!!!!  voi siete parte fondamentale del suo sistema di termoregolazione, abbassando la sua temperatura corporea.


–Allattatelo a richiesta, molte volte durante il giorno e la notte, evitando di ricorrere al ciuccio e senza rimandare la poppate. Anche l’introduzione dei cibi solidi può aspettare… 

Con il caldo la domanda puo’ aumentare ( può aver sete) : allattarlo spesso serve a mantenere l’idratazione del vostro bambino perfettamente adeguata, ma anche a garantire i migliori nutrienti e una ottimale digestione!


–Ricordatevi di bere tanto!!! L’acqua va benissimo. Bevetela voi e ridartela al vostro bambino tramite il vostro latte.


L’ultimo avviso con il cuore, che io mi sento di dare ai genitori, è quello di dimenticare nella borsa del mare palmari, smartphone e portatili, perché se è vero che stare all’aria aperta fa bene, ciò che farà ancora meglio ai vostri bambini sarà passare del tempo prezioso con voi senza limiti, senza frontiere, come il mare che avrete di fronte.

Spero che questi consigli vi siano utili. Buone vacanze mamme!








sabato 11 giugno 2022

Il vecchio che guardava il mare

• Racconto di mare consigliato per 12+ anni •



Questa non è la storia di un vecchietto, nemmeno di un bambino e tanto meno di una sirena... ma di una fata che invaghitasi di un bagnino, si trasferì da Benevento nella ridente e soleggiata Giulianova. 

 

La fata in questione era una tipa assai sognatrice, sempre innamorata dell’amore. Quell'estate si innamorò di un umano, tutto muscoli e senza cuore, che aveva gli occhi blu come il mare. Ed era proprio al mare che lavorava questo portento! 

Il suo mestiere, a suo dire, era: salvare i turisti che non sapevano nuotare, ma lo facevano lo stesso, finendo quasi per affogare. Lui era il paladino col costume rosso, pronto a recuperare i nuotatori imbranati.

Un vero eroe pensava la fata. L'eroe Teneva lo sguardo vige rivolto verso il mare e purtroppo per la fata, i suoi occhi non seguivano solo le onde, ma anche le donzelle che sfilavano davanti a lui, passeggiando sulla spiaggia. Ma di questo torneremo a parlare dopo.

 

Mentre la fata, ciecamente, sognava tramonti con la sua nuova conquista, anche un bambino era in vacanza su quella costa, e non gli piaceva affatto essere lì. Non amava: quel caldo afoso, la sabbia granellosa, e non riusciva a capire il senso di tutta quell'acqua salata. 

Se ne stava sulla battigia a raccogliere conchiglie e a tirarle con forza nell'acqua, cercando di sciogliere le schiere di pesciolini che, tranquilli, nuotavano a riva, in gregge. 

Dopo un po' il bambino si stufò, e decise di giocarsela in lungo.

Prese le conchiglie più grandi che trovò, e iniziò a lanciarle più in là che poteva. Finché non colpì qualcosa: una sirena!

Si avete capito bene: una sirena vera, in carne e coda! 

Anzi no, nessuna coda... perché dovete sapere che le sirene sono esattamente come noi umani, ad eccezione del fatto che riescono a respirare sott'acqua e usano i pesci come veicoli. I pescivoli.

"Ahi!" si lamentò la sirena, sbucando fuori dall'acqua. " Ehi bambino! Non te l'anno insegnato i tuoi genitori che non si distruggono le case altrui? “ 

Il bambino era sbalordito, ma da quel rimprovero nacque una splendida amicizia.

La sirenetta gli imparò a nuotare, spiegandogli che l’acqua era così salata proprio per far galleggiare.

Gli raccontò anche della vita sul fondale, e di come la sua specie si fosse stabilita sulla costa adriatica proprio per i suoi fondali tanto verdi e rigogliosi da rendere l’acqua smeraldo.

Il bambino invece, promise alla sirena, di aiutarla a cercare: la tellina delle telline, che dona l'immortalità a chi la possiede. 

Tuttavia la loro impresa era destinata a subire un brusco STOP.

La nostra fata, che avevamo lasciato con gli occhi a cuoricino per il suo bagnino di fiducia, la fiducia l'aveva persa come una scialuppa in un mare in tempesta. 

Dopo aver visto il bagnino abbracciarsi come un polipo ad un'altra ragazza, la fata che già aveva la vista appannata dall'amore, non ci vide più dalla rabbia. E si sa l'amore a volte può essere più breve di un estate, ma ancora più breve è il passo da fata a strega. 

La nostra fata, tramutatasi in strega, decise che mai più si sarebbe innamorata di esseri dal cuore così volubile. Per fare si che ciò accadesse, scaglio un maleficio: nessun umano avrebbe più potuto vedere alcun tipo di creatura magica. 

E così fu.

Improvvisamente il bambino, senza saperne il motivo, non vide più la sirenetta e non trovò mai la tellina delle telline. 

Anche se si sentiva abbandonato dalla sua amica, promise a se stesso che avrebbe continuato ad amare il mare, come la sirena gli aveva insegnato.

 

Passarono i giorni, i mesi e poi gli anni. E la rabbia della strega divenne un ricordo di gioventù. Non si fidava ancora degli umani. Ormai la lezione l'aveva imparata. 

Però non poteva più stare lontano dalla spiaggia. Il mare le mancava. Perciò, decise di prendersi una vacanza per abbronzarsi un po’.

Partì il giorno stesso che lo decise, tant'è vero che dimenticò il costume da bagno, e arrivata lì, non potè fare altro che mettersi nuda… tanto nessuno poteva vederla!

La spiaggia era deserta, ma noto un anziano signore, che a riva, su di una sedia, sereno, fissava il mare. La strega vide lo stesso vecchio il giorno dopo e quello dopo ancora. 

In mare alla privacy: incuriosita, decise di leggergli la mente. D’altronde non poteva mica andarci a parlare? Vi era un sortilegio in corso e menomale, perché era nuda! 

 

I pensieri del vecchio erano calmi, come il suo sguardo. La strega vide un bambino, che divenne un uomo con il quale il destino fu duro. La sfortuna lo aveva portato lontano dal suo amore e dalla luce del sole, a lavorare fin sotto le miniere. Poi l'uomo si era fatto vecchio, ma dentro era ancora un bambino in cerca di una tellina. 

La strega capii che: non sono le persone a restare per sempre, ma i ricordi creati con loro e i luoghi ad essi legati. La fata che era in lei, voleva premiare il cuore puro di quel vecchio bambino, ma il maleficio non poteva essere spezzato e per trovare la tellina non le sarebbe bastata un'eternità intera. 

Alla fine si decise.

Sussurro all’orecchio del vecchio che: se avesse camminato lungo la battigia, fino a toccare uno scoglio con la punta del piede, sarebbe diventato spuma di mare e avrebbe avuto l’immortalità. 

Non si sa se il vecchio si sia alzato dalla sedia e sia divenuto un tutt’uno con il mare, ma se tuttora passate per la costa adriatica, raccogliendo una conchiglia, potrete ascoltare: la storia del vecchio che guardava il mare. E magari vedere il suo fantasma che osserva assorto le onde. Chissà mai che non troviate voi la tellina delle telline!

E ricordate, siate gentili con il mare e i suoi abitanti, perché la fata ancora protegge la zona, e si sa: da fata a strega è un attimo!

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